giovedì 8 settembre 2011

Schiacciata all'uva fragola ....rivisitata...

Settembre, potrebbe essere considerato un mese “spartiacque” tra  le vacanze, il caldo, i condizionatori alla massima potenza e l’inizio delle scuole, del lavoro, le foglie che iniziano ad ingiallirsi, le giornate con meno luce .
Con l’inizio di questo mese, diventiamo come per magia, più “seri”, più progettuali, il caldo afoso non c’è più e lo stare in cucina “dietro” ai fornelli pesa molto meno, anzi  può essere considerata una “terapia antistress” .
 A settembre al mercato troviamo l’uva, che trova impiego in numerosi piatti, sia dolci che salati.
Ho voluto utilizzare la qualità  fragola.
S’impiega per la preparazione di marmellate, gelatine, sciroppi e per ottenere una versione più dolce della schiacciata toscana.
Non essendo di origini toscane mi sono consultata sul web; quindi questa ricetta, con dosi e preparazione è stata “presa in prestito“ da http://www.dolcezzetoscane.info/ e poi rivisitata alla mia maniera.
Procediamo con ordine :

Ingredienti:

1 kg di uva fragola
350 gr di farina
20 gr di lievito di birra
1 bicchiere di acqua
8 cucchiai di zucchero di canna
olio extravergine d'oliva
sale
300 gr di ricotta vaccina
100 gr di Philadelphia o formaggio similare
3  cucchiai di zucchero al velo
1 bustina di vanillina

Preparazione:

In un bicchiere d'acqua tiepida (mai calda, altrimenti si perde il potere lievitante) sciogliere il lievito di birra. Preparare sul piano di lavoro la farina e impastarla con l'acqua del bicchiere , 4 cucchiai di zucchero, 4 cucchiai d'olio ed un pizzico di sale. Far lievitare la pasta per circa 1 h.
Personalmente per accelerare il processo di lievitazione, metto la “palla” in una terrina e sigillo con pellicola trasparente, poi sopra un panno di lana (vecchia maglietta inutilizzabile)
L'impasto ottenuto deve essere adesso diviso in due parti non uguali , per la preparazione del fondo (più abbondante) e del secondo strato (copertura). Stendere la pasta piuttosto sottile ed adagiarla su di una teglia d'alluminio (unta con 1 cucchiaio di olio) con il bordo alto. È importante che la pasta del fondo debordi dalla teglia. Riempire la base del dolce con i chicchi d'uva ben lavati ed asciugati (attenzione: una parte dell'uva deve essere riservata per il secondo strato). Cospargervi sopra 2 cucchiai di zucchero di canna e 2 di olio. Ripiegare i bordi del dolce verso l'interno e stenderci sopra il secondo strato di pasta. Con le punte delle dita creare delle piccole fossette sulla pasta avendo comunque cura di non bucarla.
Nel secondo strato, ho variato sul tema, aggiungendovi la ricotta ed il formaggio con l’aggiunta di zucchero a velo e vanillina. Amalgamiamo molto bene, in modo che non rimangano grumi.
Mettiamo questa farcia nel secondo strato e aggiungiamo ancora i chicchi di uva fragola.
Chiudiamo con l’ultima pasta e distribuiamo l’uva rimanente con 2 cucchiai di zucchero di canna e 2 di olio.
Cuocete  in forno ventilato a 180°C per circa 45 min. Per la durata della cottura, è sempre meglio regolarsi individualmente !! Buonissima sia tiepida che fredda !!

 

Ps: consiglio, a chi non ama mangiare e sentire sotto i denti i semini, di toglierli pazientemente in fase di preparazione.!!!

Come prima esperienza non l’ho fatto e… me ne sono pentita !!





2 commenti:

sergio ha detto...

Carissima,
dalle nostre parti, molti anni fa, si usava preparare la "cutiscia" con l'uva americana. In tutti i cortili c'era una pergola che ne dava in abbondanza. Farina, acqua ed uva; poi si friggeva nell olio caldo. Bastava una spolveratina di zucchero ed il dolce era pronto. Questa tua rivisitazione non toglie nulla alla schiettezza della vecchia preparazione.
Questo mese aggiorno la lista.

ciao

sergio

Laura Cinzia ha detto...

Caro Sergio, interessanti queste notizie retrò. Ti ringrazio per la visita e per l'incoraggiamento !
Buona giornata ! Laura