giovedì 29 settembre 2011

Zuppetta di pesce con cous cous


Una zuppetta di pesce insolita??
Semplice :  al posto del pane abbrustolito, che solitamente mettiamo sul fondo del piatto, utilizziamo il cous cous !
Ingredienti  per  3 persone:
200 gr di cous cous precotto
200 gr di pesce, tra cui gamberi, seppioline , filetto di merluzzo o coda di rospo, cozze e vongole
Per le verdure:
½  peperone rosso
½   peperone giallo
1  scalogno
2 zucchine
1 gambo di sedano
1 melanzana piccola
1 carota
Peperoncino
Cumino
Sale e olio evo
Dobbiamo lavare e tagliare a tocchetti le verdure.  Lo scalogno affettato,  lo mettiamo in una padella con olio evo  e aglio. Togliamo lo spicchio quando lo vediamo diventare biondo  e aggiungiamo le verdure.
Peperoncino , un pizzico di kummel  e  sale.  Le verdure devono rimanere croccanti , non devono stracuocere !
Secondo step: laviamo ed asciughiamo i vari pesci.
Cozze e vongole dobbiamo farle  “spurgare” qualche ora in acqua salata; alle prime oltre a spazzolare il guscio , togliamo la “barbetta” .
Intanto, adoperiamoci per il cous cous, seguendo le indicazioni sulla confezione.
In una padella  olio e  uno spicchio d’aglio che poi toglieremo, aggiungiamo le cozze e le vongole; aspettiamo che si aprino le valve e poi filtriamo il liquido ,in modo da togliere le impurità.
Mettiamo l’olio evo in una padella  e aggiungiamo i pesci secondo la cottura: prima le seppioline, dopo qualche minuto  le cozze e vongole, poi il filetto ed infine i gamberi. Aggiungiamo il liquido filtrato.
Facciamo cuocere pochi minuti.
Sul piatto mettere il pesce con il suo sughetto, il cous cous  e le verdure.
Buono anche tiepido !

martedì 27 settembre 2011

cheese cake


Da circa una settimana sul palinsesto della 7, sta andando in onda all'ora di pranzo un programma di cucina e varie amenità.In una passata puntata un pasticcere d'oltreoceano, ha dato la sua versione alla notissima cheese cake !!Ci sono due correnti di pensiero: chi afferma che questa buonissima torta, debba essere cotta in forno, chi con la base rigorosamente cruda. Questo personaggio opta  per la prima.
Ieri pomeriggio, mentre la piccola Agata dormiva, mi sono messa all'opera.
Pari pari gli ingredienti :
400 gr di biscotti Digestive
1 cucchiaio di miele di acacia
1 hg di burro
400 gr di formaggio fresco
300 gr di ricotta
50 gr di yogurt
4 uova intere
200 ml di panna liquida
1 cucchiaio di farina 00
2 hg di zucchero semolato
scorza di limone ( abbondante)
baccello di vaniglia, o vanillina 1 bustina
Per guarnire:
Marmellata di lamponi
fragole fresche
Primo step, frullare i biscotti, metterli in una ciotola con il miele e la cannella. Mescolare e aggiungere il burro morbido. Personalmente  metto i guanti usa e getta e impasto con le mani .
Rivestire una teglia  apribile e foderarla con il composto, avendo l'accortezza di tenere il bordo alto.
Frigorifero per mezz'ora.
Intanto, per non  perdere il ritmo ( :-)) in una ciotola di grandi dimensioni, mettere il formaggio fresco ( tipo philadelphia) con la ricotta passata al setaccio ( o minipimer) , lo yogurt, zucchero, scorza di limone e l'interno del  baccello di vaniglia (per velocizzare, la solita vanillina).

Altra ciotola , effettivamente si sporcano un pò di cose..: sbattere appena appena le uova intere e unirle gradatamente all'impasto precedente. Panna e cucchiaio di farina ( setacciarla prima per evitare grumi )

La cheese cake in pectore  è pronta, basta solo infornarla a  160° per 55 minuti.
A cottura ultimata, lasciare il forno aperto.
Fare raffreddare e decorare la superficie con la marmellata e chi avesse la fortuna di trovare le fragole, tagliarle a fettine e guarnire  lungo il bordo.






domenica 25 settembre 2011

Sfogliatine di mele e cannella


Dolce significa “gradevole” all’assaggio. E dolcezza e’ il piacere che deriva dagli alimenti che hanno un sapore dolce. Il desiderio per il piacere della dolcezza ha una forte influenza su quello che le persone scelgono di mangiare e bere.
Su questo leitmotiv, aggiungo un altro post ...
Pochi ingredienti, perlopiù già pronti e l'esecuzione è velocissima !!
Cosa ci serve ?


2 mele ( le renette sarebbero più adatte, ma in assenza anche le altre qualità)
1 confezione di pasta sfoglia fresca
1 busta di crema pasticcera 
50 gr di burro
1 cucchiaio di cannella in polvere
una grattatina di noce moscata 
2 o 3 cucchiai di zucchero di canna
il succo di mezzo limone
zucchero al velo per decorare


Per prima cosa , sbucciamo le mele a fettine e mettiamole in una ciotola di acqua fredda con il succo del limone, così non anneriscono.
In una padella sciogliamo  il burro, aggiungiamo le mele scolate ed asciugate, poi lo zucchero di canna.
Uniamo  la cannella e la noce moscata ( la quantità è personalissima !!) devono insaporirsi solo per 5 o 6 minuti. 
Prendiamo una busta di crema pasticcera e seguiamo il procedimento sulla confezione 
Stendiamo adesso  la pasta sfoglia sul tavolo infarinato e con  degli stampini facciamo delle forme.
Io ho usato i soliti stampini dei ravioli ( vedi post precedenti) 
Si devono infarinare , adagiare il disco di pasta sfoglia e nel centro porre le mele e la crema pasticcera.
Non dobbiamo riempirli troppo, altrimenti in cottura si romperanno !!
Sulla placca del forno, per circa 20 minuti a 180° ventilato.
Sono buonissime sia calde con una pallina di gelato alla crema o fredde cosparse di zucchero al velo.

sabato 24 settembre 2011

Tartufi al cioccocaffè e rum





Potrei dare un sottotitolo al mio blog :  riciclare=creare=cucinare
Questo perché, rileggendo i vecchi post, spesso e volentieri, ho utilizzato “avanzi” preziosi ; prosciutto cotto per  i  cestini di cipolla, code di gamberi per gli spiedini….
Per non smentirmi,  ecco un’altra ricetta  conosciutissima  ma che permette  diverse  interpretazioni.
Chi non ha nella dispensa cartocci di biscotti avanzati?? Sono partita da qui…
I tartufi al cioccolato sono semplici, veloci, senza cottura in forno e assolutamente buonissimi !!
Questa volta, cambio spesso , ho usato questi  ingredienti e le dosi sono meramente indicative.


200 gr di biscotti anche di diverse qualità
100 gr amaretti
200 gr di cioccolato fondente
100 gr zucchero  al velo
½  tazzina di caffè ristretto o 1 cucchiaio di Nescafè solubile
1 uovo intero
100 gr di burro
100 gr. di uvetta sultanina 
Cacao amaro q.b.
Rum


Per prima cosa frullo  nel mixer i biscotti, mentre gli amaretti, preferisco  tritarli più grossolanamente ( questa è una mia personale interpretazione ).
A parte  lavo e asciugo l’uvetta sultanina  e la metto in una ciotola con il rum  per una decina di minuti.
Faccio fondere nel microonde per 5 minuti alla massima potenza il cioccolato con il burro, al termine mescolo energicamente .
In una ciotola abbastanza grande aggiungo prima i biscotti, l' uovo intero, poi cioccolato fuso, zucchero, il caffè ristretto ed infine l’uvetta che non deve essere asciugata.
Mescolo bene il tutto con le mani ( viene meglio !!) ,il composto ottenuto non  deve risultare troppo duro.
Per chi ama il gusto alcoolico , nell’impasto aggiungo ancora un po’ di Rum.
Se troppo morbido, aggiungete  ancora biscotti .
Lascio riposare in frigorifero per circa 1 ora.
Faccio delle palline più o meno della stessa grandezza e le rotolo nel cacao amaro.
Per farli più “stilosi” metto i tartufi ottenuti dentro ai pirottini ( si acquistano in tutti i supermercati)
Durano anche un mese, se chiusi in una scatola di latta e posti in frigorifero.
Ottimi compagni di un caffè a fine pasto….

venerdì 23 settembre 2011

Conosciamo i vari tagli della carne .

Quando siamo al supermercato, sappiamo che taglio di carne bovina acquistare?? 




Personalmente, a parte i soliti tagli, non ho questa grande conoscenza ; ho trovato questo volantino davanti al banco del macellaio , mi è sembrato molto interessante, perchè è molto semplice , chiaro e specifica anche i vari metodi di cottura.
Proviamo a dare un'occhiata insieme?



























mercoledì 21 settembre 2011

Pasta e fagioli ...come piace a me...

Nel post precedente inneggiavo agli ultimi strascichi estivi, ed ora ecco un piatto , che evoca la copertina calda  buttata sulle tue ginocchia quando stai leggendo e il golfino la mattina quando esci...
 Ieri sera, ho cucinato questa pasta e fagioli  aggiungendo un osso di prosciutto crudo, come mi ha insegnato un cuoco veneto.
I fagioli, da tradizione bellunese, dovrebbero essere quelli di Lamon marchio IGP. 
http://www.fagiolodilamon.it/




E' una ricetta povera, ma molto nutriente, praticamente piatto unico.Queste dosi sono per 2 persone che ..."amano" fare il bis !
Procediamo insieme ...


Ingredienti :


300 gr di fagioli secchi  ( messi a bagno la sera diciamo circa 12 ore prima )
1 cipolla tritata
rosmarino, salvia e uno spicchio di aglio
osso di prosciutto crudo
grasso di prosciutto crudo
1 dado vegetale
pepe 


Parto subito dicendo che per avere , almeno al supermercato, un osso di prosciutto crudo, devi genufletterti davanti al responsabile del banco salumi.
Detto questo, se il vostro sorriso più radioso, non lo intenerisce, passate alla richiesta del solo grasso.
Con questa premessa, partiamo.
Risciacquare bene i fagioli ammollati , asciugarli.
In una capace casseruola, con bordi alti ( se avete trovato l'osso) mettete a soffriggere la cipolla con un pò di grasso di prosciutto tritato.
Aggiungere i fagioli e far insaporire molto bene per qualche minuto, sempre mescolando.
Tritare nel mixer le erbe e l'aglio e versare nella pentola.
Far sempre insaporire , prima di aggiungere l'acqua!!
Aggiungere l'osso e acqua calda o brodo vegetale.
La quantità non saprei dire: i fagioli devono essere coperti per il triplo del loro volume.
Ho messo un solo dado perchè, se usaste l'osso, questi da già molta sapidità .
Come sempre, assaggiate durante la preparazione dei piatti, non fidatevi mai dell'esperienza .
Cottura, se non in pentola a pressione, una buona oretta e mezza.
Frullate a cottura ultimata con il minipimer , metà dei fagioli.
Aggiungere la pasta, meglio se di diversi formati!! Non molta, tenendo conto dell'amido rilasciato dai fagioli e della stessa pasta!!
Piatto finito : su ogni porzione spolverizzare con un "nonnulla "di rosmarino e salvia fresca, un filo di olio evo e una sapiente macinata di pepe.
Non metto il parmigiano. 



martedì 20 settembre 2011

Pesche ripiene con amaretti



Questo dolce molto semplice e di sicuro anche molto conosciuto potrebbe considerarsi  una buona occasione per prolungare ancora un po’ queste giornate di sole .



Procediamo:

2  pesche (grandi )
100 gr di amaretti ( meglio Vicenzi  )
50 gr biscotti avanzati
100 gr di cioccolato fondente
70 gr di zucchero semolato
Una decina di mandorle
1 cucchiaio di latte
Marsala. o Porto  q.b.
Qualche ricciolo di burro

Lavare le pesche senza toglierne  la buccia. Tagliarle a metà, denocciolarle e scavare un po’ nel centro.( la polpa avanzata mettetela da parte)
Piccolo segreto ( di pulcinella !!) tagliare anche un poco la base, in modo che si appoggino bene al piatto!!
Passare le mandorle qualche minuto nel forno o in una padella antiaderente, in modo che si colorino appena appena, acquisendo  maggior gusto.
In un recipiente mettere il cioccolato spezzettato con il latte, passarlo nel microonde alla massima potenza per 2 minuti . Mescolare subito e con energia .
Tritare gli amaretti e le mandorle grossolanamente ( lasciarne 4 x la decorazione)
I biscotti devono essere tritati più finemente, unendo anche la polpa di pesca avanzata.
Unite in una ciotola tutti gli ingredienti e mescolate. Se volete nell’impasto aggiungete anche 1 cucchiaio di Marsala o analogo vino liquoroso.
Riempire le  mezze pesche, metterle in una pirofila , versare sopra un mezzo bicchiere di liquore , qualche ricciolo di burro ed infornare per circa 30 minuti a 180°
Servirle tiepide con una pallina di gelato alla crema o fredde così come sono.

venerdì 16 settembre 2011

cestini di cipolla


Cipolle bianche, carne trita e fette di prosciutto cotto avanzato. Cosa fare?? 
Mi è venuta l'idea di fare dei "contenitori" con le cipolle.
Ho iniziato così..


Ingredienti:


200 gr di carne trita, ma potrebbe benissimo essere arrosto avanzato.
50 gr di prosciutto cotto, anche qui ci si può sbizzarrire con altri salumi 
4 cipolle bianche di media grandezza
1 uovo intero
4 cucchiai di parmigiano
1 patata lessata e schiacciata
1 cucchiaino di prezzemolo tritato ( a chi piace anche con aglio)
sale e pepe q.b


Sbuccio le cipolle e le faccio cuocere in acqua salata per 5 minuti, le scolo e le faccio raffreddare.
Intanto trito i salumi, aggiungo gli altri ingredienti e amalgamo bene.
Se dovesse risultare troppo morbido, aggiungere pane grattugiato o ancora meglio 2 o 3 cucchiai di purè istantaneo.
Taglio la calotta alle cipolle, poi con un cucchiaino o l'attrezzo apposito scavo nel centro.
In questi spazi ,verso il composto .
La mia solita "amica" carta fata ( il forno così non si sporca mai!!) e faccio delle monoporzioni.
Un goccio di olio evo sulla superficie e volendo ancora una spolverata di parmigiano.Volendo si può sostituire  con altro formaggio : emmenthal, caciotta affumicata ecc...
Chiudere i sacchettini, forno ventilato 180° per circa 30 minuti.
Lasciare raffreddare qualche minuto, prima di consumarle !!
Molto buone con un cucchiaino di aceto balsamico cremoso .

Spiedini di gamberi con prosciutto crudo




Dalla ricetta di ieri, mi sono avanzate delle code di gamberi, cosa fare , visto che non ho molto tempo??
Ricettina sciuè sciuè  da fare in 5 minuti, marinatura a parte.




Ingredienti :

code di gamberi
prosciutto crudo o fettine di lardo
lime
zenzero
oli evo
rametti di rosmarino
Tolgo il carapace e lavo le code, le metto in un piatto con succo di lime e grattugio un po’ di zenzero ( sempre meglio quello fresco!).Lascio per mezz’ora a marinare.
Dai rametti di rosmarino ( quelli un po’ più legnosi ) togliere tutte le foglioline , lasciando il ciuffo.
Lavare e asciugare i rametti. Infilzare le code preventivamente  scolate ed asciugate dalla marinata,avvolgerle nelle fette di prosciutto crudo.
Spennellarle con olio evo e cuocere sotto al grill molto caldo per pochi minuti, rigirandoli una sola volta.
A cottura ultimata sale e pepe q.b.
Semplice e veloce, no???

Ps:  Volendo, si potrebbe “abbellire “ con pomodorini di pachino tra una coda e l’altra.

giovedì 15 settembre 2011

Paccheri della Laura







I paccheri sono di moda.
Ultimamente sembra siano diventati gli “spaghetti n°2 “ di noi italiani; nelle riviste specializzate, nei programmi televisivi di cucina e nei menù dei ristoranti, i paccheri  sono stabilmente di casa.
Sono un po’ i nostri vecchi, cari cannelloni, rivisitati, come si usa dire adesso, che indubitabilmente permettono grande creatività.
Allora mi sono detta: facciamoli “strani” !!!
Cosa occorre:

Ingredienti:

18 paccheri freschi ( si trovano nel banco frigo )
200 gr di code di gambero fresche
200 gr di ricotta romana ( io ho preso quella leggermente salata)
100 gr di spinaci ( surgelati)
2 cucchiai di parmigiano grattuggiato
2 scalogni
1 cucchiaio di brandy
1 pezzetto di burro
Latte pochissimo
Limone e arancia non trattati
Olio evo
Sale e pepe q.b

Per prima cosa ho cotto i paccheri pochi minuti in acqua salata, poi scolati e messi su di un canovaccio a raffreddare.
Ho sgusciato le code , e ho tolto il filo nero sulla pancia ( intestino ) poi li ho lavati ed asciugati con la carta cucina.
In una padella ho messo un po’ di olio evo, sminuzzato lo scalogno e fatto imbiondire appena appena.
Solitamente aggiungo qualche cucchiaio di acqua calda, in modo che non bruci e lo scalogno possa diventare trasparente.
Aggiungo le code di gamberi  e le faccio rosolare qualche minuto.
Sfumo poi con 1 cucchiaio di brandy.
In una terrina, mescolo la ricotta con un cucchiaio o due di latte, aggiungo i gamberi tagliati a tocchettini ( nella farcia devono essere protagonisti!!)
Nella stessa padella , aggiungo gli spinaci , già sbollentati in precedenza,  e lascio qualche minuto ad insaporirsi; li unisco tritati al composto di ricotta.
Ultime battute : amalgamo bene il tutto aggiungendo il parmigiano , sale pepe e la scorza del limone e arancia ( x 18 paccheri  ne ho messo circa ½  cucchiaio )
Per il sugo, molto leggero ho messo semplicemente lo scalogno tritato con un pezzetto di burro e il solito cucchiaio di acqua calda. Pochissimi minuti di cottura.
Avvolgo i paccheri nella mia preziosa carta fata e sul fondo metto il sughetto. Chiudo “ il pacchetto” ed inforno per circa 20 minuti a 180° .




giovedì 8 settembre 2011

Schiacciata all'uva fragola ....rivisitata...

Settembre, potrebbe essere considerato un mese “spartiacque” tra  le vacanze, il caldo, i condizionatori alla massima potenza e l’inizio delle scuole, del lavoro, le foglie che iniziano ad ingiallirsi, le giornate con meno luce .
Con l’inizio di questo mese, diventiamo come per magia, più “seri”, più progettuali, il caldo afoso non c’è più e lo stare in cucina “dietro” ai fornelli pesa molto meno, anzi  può essere considerata una “terapia antistress” .
 A settembre al mercato troviamo l’uva, che trova impiego in numerosi piatti, sia dolci che salati.
Ho voluto utilizzare la qualità  fragola.
S’impiega per la preparazione di marmellate, gelatine, sciroppi e per ottenere una versione più dolce della schiacciata toscana.
Non essendo di origini toscane mi sono consultata sul web; quindi questa ricetta, con dosi e preparazione è stata “presa in prestito“ da http://www.dolcezzetoscane.info/ e poi rivisitata alla mia maniera.
Procediamo con ordine :

Ingredienti:

1 kg di uva fragola
350 gr di farina
20 gr di lievito di birra
1 bicchiere di acqua
8 cucchiai di zucchero di canna
olio extravergine d'oliva
sale
300 gr di ricotta vaccina
100 gr di Philadelphia o formaggio similare
3  cucchiai di zucchero al velo
1 bustina di vanillina

Preparazione:

In un bicchiere d'acqua tiepida (mai calda, altrimenti si perde il potere lievitante) sciogliere il lievito di birra. Preparare sul piano di lavoro la farina e impastarla con l'acqua del bicchiere , 4 cucchiai di zucchero, 4 cucchiai d'olio ed un pizzico di sale. Far lievitare la pasta per circa 1 h.
Personalmente per accelerare il processo di lievitazione, metto la “palla” in una terrina e sigillo con pellicola trasparente, poi sopra un panno di lana (vecchia maglietta inutilizzabile)
L'impasto ottenuto deve essere adesso diviso in due parti non uguali , per la preparazione del fondo (più abbondante) e del secondo strato (copertura). Stendere la pasta piuttosto sottile ed adagiarla su di una teglia d'alluminio (unta con 1 cucchiaio di olio) con il bordo alto. È importante che la pasta del fondo debordi dalla teglia. Riempire la base del dolce con i chicchi d'uva ben lavati ed asciugati (attenzione: una parte dell'uva deve essere riservata per il secondo strato). Cospargervi sopra 2 cucchiai di zucchero di canna e 2 di olio. Ripiegare i bordi del dolce verso l'interno e stenderci sopra il secondo strato di pasta. Con le punte delle dita creare delle piccole fossette sulla pasta avendo comunque cura di non bucarla.
Nel secondo strato, ho variato sul tema, aggiungendovi la ricotta ed il formaggio con l’aggiunta di zucchero a velo e vanillina. Amalgamiamo molto bene, in modo che non rimangano grumi.
Mettiamo questa farcia nel secondo strato e aggiungiamo ancora i chicchi di uva fragola.
Chiudiamo con l’ultima pasta e distribuiamo l’uva rimanente con 2 cucchiai di zucchero di canna e 2 di olio.
Cuocete  in forno ventilato a 180°C per circa 45 min. Per la durata della cottura, è sempre meglio regolarsi individualmente !! Buonissima sia tiepida che fredda !!

 

Ps: consiglio, a chi non ama mangiare e sentire sotto i denti i semini, di toglierli pazientemente in fase di preparazione.!!!

Come prima esperienza non l’ho fatto e… me ne sono pentita !!





domenica 4 settembre 2011

Nemo e i suoi consigli


Per riconoscere il pesce fresco ci sono poche regole....eccole...


Sono una sostenitrice del pesce fresco; le pietanze cucinate con la “freschezza  addosso” hanno tutto un altro sapore .
Non dico di disdegnare  il surgelato  in modo aprioristico, ma se si ha la possibilità di avere del pesce fresco, credetemi,  è tutto un altro mangiare….
Riconoscere il pescato  “fresco” , non è  difficile; basta utilizzare i nostri  sensi : l’olfatto, la vista e il  tatto.
L’olfatto: il primo approccio è olfattivo; dovrebbe restituire un profumo di mare, non un fortore di ammoniaca .
La vista: osservare con attenzione  l’occhio che deve presentarsi  lucido, con  la cornea limpida e trasparente . Non devono  essere assolutamente presenti affossamenti .
Le squame devono essere rigorosamente  argentee, di colore metallico.
Le branchie (fossero chiuse, chiedete al pescivendolo di aprirvele !) devono avere un bel colore rosso  e non marrone o asciutte.
Sul corpo ci può essere  un po’ di muco.
Il tatto:  il pesce deve risultare sodo ed elastico; con l’indice provate a schiacciare l’addome o il dorso; se dopo aver tolto il dito rimane l’affossamento significa che non è fresco.


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